La poesia nel dì di domenica: “Lettera dal balcone” di Vivian Lamarque
«Siamo poeti. / Vogliateci bene da vivi di più / Da morti di meno / Che tanto non lo sapremo.» da Una quieta polvere (Mondadori, 1996).
Componimenti in versi.
«Siamo poeti. / Vogliateci bene da vivi di più / Da morti di meno / Che tanto non lo sapremo.» da Una quieta polvere (Mondadori, 1996).
Lo sguardo lucido, ironico, anche coraggioso, di una poeta che ha utilizzato un linguaggio semplice ma mai banale.
La poeta polacca, Nobel per la letteratura, che ha decantato l’incertezza come apertura alle infinite possibilità della vita.
Intrappolata nell’American Dream concentra tutta la sua follia nella poesia, trasformando la bipolarità in versi senza pudore.
Poeta senza laurea ma con l’aspirazione di affermarsi in un’epoca in cui le donne non potevano coltivare ambizioni.
La poesia rende il mondo migliore. Fa emergere emozioni. Come l’ossigeno, ci fa vivere, apre l’orizzonte, offre speranza.
La poeta, candidata nella sezione poesia del Contropremio Carver 2022, ci accompagna in un viaggio intimo tra ricordi e sensazioni.
I versi di oggi sono tratti da Historiae, l’ultima raccolta della poeta romana che si è schierata dalla parte del mondo.
Storica dell’arte, autrice, traduttrice, saggista, la poeta che oggi ci accompagna nella ricerca della chiarezza delle cose.
Anche questa domenica rimaniamo in compagnia di una delle voci femminili più significative della poesia italiana del ‘900.