Figura centrale nel movimento per i diritti civili, ha dedicato la sua vita a combattere il razzismo, il sessismo e l’omofobia.
Ritroviamo oggi Audre Lorde che attraverso la sua poesia incisiva e i suoi saggi ha dimostrato il potere della parola. Infatti ha trasformato le discriminazioni subite, per la sua condizione di donna nera lesbica, in una fonte di forza e ispirazione.
Claudio Ciccotti nel suo articolo pubblicato sul sito dell’Università di Bologna all’interno del progetto CanadaUsa scrive:
«Audrey Geraldine Lorde. Questo è il nome completo di battesimo di una delle più grandi personalità della poesia americana lesbica, femminista e nera del ‘900. Restia alle etichette e alle definizioni, da bambina vede nel suo nome e nella sua pronuncia una imposizione che non sente propria. Ecco quindi che è alle prese con il primo di una serie di battesimi, scegliendo di chiamarsi Audre Lorde […]
Partecipando al convegno World Women’s Conference a Copenhagen nel 1980, Audre incontra Dagmar Schultz che la invita a trascorrere un anno come insegnante presso la Free University of Berlin nel 1984. Nella sua esperienza berlinese, Audre porta con sé il rifiuto delle etichette e della marginalizzazione che comportano, e trasmette questo messaggio alle donne di origine africana a Berlino, iniziandole a un vero e proprio movimento di presa di coscienza. Ancora una volta Audre sperimenta la forza della parola come giusto mezzo per fronteggiare la violenza e resistere attivamente alle discriminazioni. L’impatto di questa parentesi berlinese è tanto forte da ispirare lo stesso Dagmar Schultz alla realizzazione del documentario Audre Lorde: The Berlin Years 1984-1992.»
Oggi, con il video realizzato da Debora Menichetti, ascoltiamo un’altra poesia tratta dalla raccolta D’amore e di lotte. Poesie scelte.
Serena Betti
Foto in alto: Audre Lorde – nmaahc.si.edu
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Terapia
Nel tentativo di vederti
i miei occhi si fanno più
confusi
non è il tuo viso
che cercano
con le dita fra i tuoi spazi
come creatura affamata
persino adesso
non voglio
fare una poesia
voglio farti
comporti e scomporti
da me stessa.