Incontro tra poesia e incanto: la principessa della poesia francese scoprì nella Sicilia un cuore affine e le dedicò alcuni versi.
Anna de Noailles, celebre per i suoi componimenti e per il ruolo culturale influente nei salotti letterari parigini, non si limitò a visitare l’isola siciliana come tappa di un viaggio aristocratico. Fù infatti per lei un’esperienza esistenziale, una ricerca di bellezza e pace, una connessione con un luogo che le rispecchiava l’anima. Così, la Sicilia divenne per Anna de Noailles un luogo simbolico, capace di risvegliare emozioni profonde e di rivelare una bellezza universale. La poeta scrisse: «La Sicilia è perdutamente bella perché dispiega ai nostri occhi quello splendore del mondo che è in noi».
Questa connessione spirituale trovò espressione nella raccolta Les Vivants et les morts del 1913 che include le liriche nate dal viaggio compiuto nelle città di Palermo, Catania, Siracusa e Agrigento. Tra queste, Il porto di Palermo rimane una delle testimonianze più struggenti del suo legame con l’isola: «Dalla mia stanza satura di calore, guardavo il vecchio porto, denso di catrame […] le navi rugginose, che grondavano l’eterna nostalgia del cuore umano: partire! […] Il mio cuore, come nuvola sfrangiata, si struggeva d’amore.»
La Sicilia, con i suoi paesaggi assolati, i muri corrosi dal sole e i suoi colori intrisi di storia e futuro, non lasciò mai i pensieri della poeta. Anna de Noailles ne rimase conquistata e ispirata, trovando in quell’antica terra una fonte inesauribile di bellezza e riflessione. Scriveva in quei giorni trascorsi sull’isola: «Se morirò qui, portatemi vicino alla Senna dove il cielo è leggero: avrei paura di non sentirmi morta sepolta sotto gli aranci.»
La poesia scelta per questa domenica si intreccia con l’esperienza vissuta dalla poeta, dove natura, emozioni e paesaggi si fondono in un dialogo intimo e universale. Durante il suo soggiorno in Sicilia, Anna de Noailles, scopri una bellezza primordiale che evocò in lei quella stessa vita profonda di cui canta in questi versi: un’esistenza vissuta intensamente, in armonia con la natura e con l’inquietudine dell’animo umano.
La vita profonda riflette i temi centrali dell’opera di Anna de Noailles, dove l’esaltazione della gioia di vivere si unisce a un profondo senso di gratitudine: è dunque una preghiera alla vita, un ringraziamento all’universo per esserci qui e ora.
Per La poesia nel dì di domenica, Serena Betti legge per noi La vita profonda di Anna de Noailles. Buon ascolto.
Debora Menichetti
Foto in alto: Anna de Noailles
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La vita profonda
Essere in natura come alberi umani
Che tendono i desideri come folto fogliame,
E sentono nelle notti serene e nel temporale,
La linfa universale fluire nelle mani!
Vivere, avere i raggi del sole sul viso,
Bere il sale ardente del pianto e del mare,
E con calore la gioia e il dolore gustare,
Che formano un velo umano nell’infinito!
Sentire nel cuore vivo il fuoco, il sangue e l’aria
Turbinare come vento impetuoso.
– Elevarsi al reale e chinarsi al misterioso,
Essere il giorno che sorge e l’ombra che cala!
Come il colore porpora e ciliegia del tramonto,
Lasciare fluire la fiamma e l’acqua vermiglia del cuore,
E come l’alba chiara posata su un colle,
Avere l’anima che sogna ai bordi del mondo…
(Traduzione di Paolo Statuti)